Dall'esordio dove l’artista utilizzava la materia intrisa di umori e di evocazione sospingendola in quei sottili sortilegi che sanno interessare le zone più esposte della psiche, l'autore è arrivato a espressioni sempre più spoglie dalle influenze barocche iniziali andando oltre la tela quasi con un obiettivo spazialista.
Sono cambiate le cromaticità e i quadri vengono sfregiati da grandi tagli spesso medicati con bende forse a pentimento del dolore estrinsecato.
Oggi assistiamo a opere realizzate su tavole, usate come supporti e basi
per i panni poi tinti con cromie dissonanti derivanti dai diversi
materiali contemporaneamente usati, per arrivare a rappresentazioni
spoglie e paradigmatiche dello stato emotivo e culturale dell’artista.
La
sperimentazione porta l'artista ad avvalersi anche di collaborazioni
costituendo il gruppo ACCA assieme alla pittora Anna Caser, i due pur
provenendo da percosi e formazioni diverse partecipano a un progetto
comune realizzando diverse installazioni.
Adriano Cecco
https://ceccoa.wixsite.com/adriano-cecco